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Il Lago di Pian Palù

Distanza: 8,5 Km
Durata: 4h
Quota Max: 1.900 m
Dislivello+ : 350 m
Sentiero: 110 - ‘Giro del lago’
Difficoltà: T

Data: Luglio 2020

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Questa piacevole escursione ci porta a costeggiare il bacino artificiale del lago di Pian Palù, che si trova in Val di Pejo a circa 1.800 metri di quota, nel territorio del Parco nazionale dello Stelvio.
Il fatto che non sia naturale nulla toglie al grande fascino del luogo; le sue acque alimentate dal torrente Noce sono incastonate fra le montagne e lambite dai boschi di conifere di cui assumono il vivido colore; mescolato, nelle giornate di sole, con quello del cielo che vi si specchia.
Un’area che merita davvero una visita tanto per una passeggiata come quella qui descritta quanto come punto di partenza per uno dei molti sentieri che portano in quota e che permettono di osservare questo maestoso scenario dall’alto.

Lago dei Caprioli (o Lago Fazzon)

Da Pejo Fonti raggiungiamo la località Fontanino di Celentino, a 1.660 metri di quota, dove si trova il rifugio Fontanino.
Lasciamo l’auto e imbocchiamo il sentiero Nr. 110, agevole anche se un po’ ripido, che in circa 20/25 minuti ci porta sulla sponda orientale del lago di Pian Palù, poco oltre la diga.
Qui prendiamo verso ovest, alla nostra sinistra, oltrepassando una breve grotta naturale e seguiamo la sponda su un comodissimo sentiero quasi totalmente privo di dislivello, immersi nell’ idilliaco paesaggio tipico dei laghi alpini, attraversando boschi di conifere che si alternano a splendidi affacci sulle acque del lago e le cime circostanti.

Arrivati all’estremità occidentale incontriamo le acque del torrente Noce che si tuffano vigorosamente nel lago dando vita ad un fantastico paesaggio dal fascino nordico e selvaggio.
Qui troviamo la Malga di Pian Palù, (chiusa al nostro passaggio), e poco oltre il Pont del Palù (1.830 m) che attraversiamo per continuare sulla sponda settentrionale.
Su questo lato il sentiero è un pochino meno agevole e più ripido, sopratutto nel primo tratto che risale nel bosco;
il premio però ci attende poco oltre, non appena gli alberi si diradano lasciando spazio ad una splendida vista sul bacino sottostante da un centinaio di metri di altitudine (circa 1.900 metri di quota).
A questo punto il sentiero ritorna ad essere molto agevole, di fatto una carrareccia, che costeggia la sponda dall’alto per poi ridiscendere al livello del lago in prossimità della diga.
Percorriamo il camminamento in tutta la sua lunghezza e ci troviamo alla fine dell’anello, sulla sponda in cui siamo arrivati, da cui non resta che ripercorrere il ripido tratto del sentiero 110, questa volta in discesa, che ci riporta al punto di partenza.