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Stoanerne Mandln

Distanza: 7,6 Km
Durata: 2h
Quota Max: 2.003 m
Dislivello+: 436 m
Sentiero: Nr. 2
Difficoltà: E

Data: Dicembre 2023

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Questa piacevole escursione, poco più di una passeggiata, ci porta ai 2.003 m della cima Schöneck che ospita i famosi ‘omini di pietra’ della Val Sarentina.
Oltre al suggestivo e quasi mistico spettacolo dei numerosissimi cumuli di pietre, questa cima regala un incredibile affaccio su una splendida vallata e sulle principali cime delle dolomiti come il gruppo del Sella, il Sassolungo e il Sassopiatto, la Marmolada, il Catinaccio, le Pale di S. Martino e il Latemar.

Partiamo dal rifugio Sarner Skihütte, che raccomando per un ottimo pranzo più che ristoratore al rientro dalla passeggiata, e seguiamo i segnavia verso gli Stoanerne Mandln (Omini di Pietra), sentiero Nr.2.
Risaliamo una comoda strada bianca che attraversa il bosco di conifere e ci porta ad attraversare su un piccolo ponte di legno un ruscello che ci accompagnerà per gran parte dell’escursione con il suo canto rilassante.
Dopo il ponte prendiamo a sinistra, in direzione della Auener Alm (1.798 m), chiusa nel periodo invernale, e proseguiamo in campo aperto fino ai 1.930 m del Auener Joch (Giogo dei Prati).
Seguiamo nuovamente il segnavia verso gli Stoanerne Mandlen, sentiero 23, e in circa 20 minuti raggiungiamo la croce a tre bracci della cima Schöneck e i numerosissimi ‘omini di pietra’.

Uno spettacolo davvero affascinante!
L’origine degli Stoanerne Mandln non è certa ma su alcune delle pietre sono state trovate incisioni del medioevo e persino dell’età della pietra, segno che il sito è frequentato da molto tempo, tanto da ipotizzare che fosse un luogo di culto celtico o comunque precristiano.
O addirittura luogo di ritrovo delle streghe che vi celebravano riti nelle notti di luna piena. A questo proposito si fa riferimento ad un documento del 1.540 relativo al processo ad una strega di Sarentino, Pachler-Zottl (Barbara Pachlerin), condannata al rogo per il comportamento ‘sospetto’ e i presunti riti compiuti su un’altura della zona.
Al di là di queste interpretazioni affascinanti, naturalmente possono essere stati eretti da viandanti, come segnavia, o da pastori, per passare il tempo. E poi aumentati anno dopo anno grazie all’intervento degli escursionisti.
Tuttavia in nessun posto che io conosca sono così numerosi e affascinanti.

Un’ultima nota sul percorso…
Davvero molto semplice e adatto pressoché a chiunque, in inverno può presentare qualche piccola difficoltà o comunque richiedere un minimo di attrezzatura.
Quando sono salito io la neve era molto battuta e compatta ma c’erano anche molti tratti ghiacciati, in particolare all’interno del bosco. In questo caso un paio di leggeri ramponi da ghiaccio avrebbero fatto molto comodo, sopratutto nei tratti più ripidi.
In caso di nevicata fresca ed abbondante invece, consiglio vivamente l’utilizzo delle ciaspole.